mercoledì 28 gennaio 2009

Surriscaldato pianeta extrasolare



Da 500 gradi a 1200 in 6 ore, scoperto da astronomi California
28 GEN-Per la prima volta e' stato osservato in diretta l'aumento esponenziale della temperatura atmosferica di un pianeta:in 6 ore da 500 a 1200 gradi. E' il pianeta con la sigla Hd8606b. L'osservazione degli astronomi dell'Universita' della California e' pubblicata su Nature. Se sulla Terra l'aumento della temperatura di un grado provoca grandi anomalie climatiche, sono inimmaginabili le conseguenze dell'aumento di 700 gradi su quel pianeta,esterno al Sistema Solare e distante 200 anni luce dalla Terra.

martedì 27 gennaio 2009

Roma, qualche metro più sotto in Week-end


La capitale sotterranea, il museo archeologico più grande del mondo. Gran parte di esso riposa ancora sotto il peso della storia, inesplorato. Qualcosa è visitabile: ed è un'esperienza meravigliosa.
Immaginate di tirar via un sampietrino da Via dei Fori Imperiali. Oppure una zolla di terra dal prato del Parco della Caffarella. Poi sdraiatevi e guardate giù. Benvenuti nella Roma sotterranea: una città nella città, anzi sotto la città. Ninfei, acquedotti, cunicoli, opere di alta ingegneria idraulica, case, vie, templi, edifici pubblici, chiese e ville. E un lago, esattamente in corrispondenza dell'Ospedale Forlanini. Un lago navigabile con un gommone, in alcuni punti profondo 8 metri. E non è l'unico perché lungo la direttrice della Via Tuscolana, la zona di Roma col sottosuolo più ricco di meraviglie, ce ne sono altri. L'acqua è limpidissima, la sensazione che si prova a stare lì sotto – racconta chi c'è stato – meravigliosa.

Quello che è stato definito il più grande museo archeologico del mondo, però, non è aperto al pubblico se non in parte. I luoghi accessibili ai non addetti ai lavori - archeologi, speleologi urbani, ingegneri - sono pochi ma straordinariamente affascinanti. Nella galleria di immagini ve ne segnaliamo alcuni, tutti bellissimi e di grande valore storico-artistico.

Perché Roma è il Colosseo e la Cappella Sistina, Fontana di Trevi e Piazza Navona, San Pietro e Trinità de' Monti ma ad ogni passo, appena qualche metro più sotto, è molto altro. Testimonianze del passato da esplorare e ammirare alla ricerca delle atmosfere di duemila anni fa, quando nella Città Eterna si girava a piedi e si parlava in latino.Un patrimonio spesso sconosciuto agli stessi abitanti della Roma moderna, ignari del fatto che, sollevando un tombino nel cortile del proprio palazzo, potrebbero ritrovarsi in uno dei tanti cunicoli dell'enorme labirinto che riposa sotto il piano stradale. Valorizzare e far conoscere al grande pubblico l'immenso complesso ipogeo della Capitale è l'obiettivo di alcune associazioni tra cui Roma Sotterranea e Sotterranei di Roma.

Qualche idea "accessibile" (da sotterraneidiroma.it)Acquedotto Vergine unico acquedotto romano ad essere funzionante, alimenta molte storiche fontane della zona del Centro (Piazza Navona, Barcaccia, Terrina tra le altre) e, soprattutto, la Fontana di Trevi. Domus ai Baullari alla fine del secolo XIX, durante i lavori di apertura di Corso Vittorio Emanuele II, furono riportati alla luce i resti romani che però vennero subito distrutti, perché d'intralcio: si salvarono in pratica soltanto i Templi dell'Area Sacra di Largo di Torre Argentina e i resti della Domus Romana ai Baullari, scoperti a 4,40 metri di profondità nei sotterranei di Palazzo Regis (conosciuto anche come Farnesina ai Baullari).

San Paolino alla Regola negli anni 1978-1982 l'Amministrazione Comunale curò il restauro di un gruppo di case di sua proprietà site su via di S. Paolo alla Regola, tra la chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini e via del Conservatorio. Si tratta di un insieme di fabbricati di 4-5 piani di altezza, all'esterno di prevalente aspetto seicentesco, incentrati attorno al cinquecentesco Palazzo Specchi. Il restauro ha rivelato, inaspettatamente, come i fabbricati mantenessero in tutta la loro monumentalità strutture ben più antiche, che costituiscono ancora il corpo di tutto il sistema. In particolare si conservano strutture di età romana per quattro piani di altezza, due sotto il suolo e due al di sopra, e queste hanno costituito la base di una potente e complessa ristrutturazione medioevale, che ha alzato le costruzioni quasi all'altezza della situazione attuale.
Barbara Del Pio

giovedì 22 gennaio 2009

PIANETI SEPARATI ALLA NASCITA


I quattro corpi celesti interni nati da un anello di materia più vicino al Sole. Poi hanno agito le forze gravitazionali

Da sinistra: Mercurio, Venere, Terra e Marte (da Nasa)Mercurio e Marte separati alla nascita?

Questa la conclusione a cui è giunta la simulazione di Brad Hansen dell’Università di California a Los Angeles presentata al meeting di Long Beach (California) dell’American Astronomical Society. Il tutto parte da un esame della fotografia dei quattro pianeti in fila, Mercurio, Venere, Terra e Marte, come ruotano intorno al Sole. Tutti i corpi planetari si formano da un anello di materia distribuito intorno alla stella.
I DUE GRANDI - «La simulazione realizzata – spiega Hansen – dimostra che due pianeti maggiori di un anello di materia più vicino all’astro si sono creati agli estremi, cioè nel bordo interno e l’altro nel bordo esterno». Questi sarebbero rappresentati da Venere e la Terra. Di mezzo c’era però altro materiale dal quale presero forma Mercurio e Marte, entrambi poi scacciati all’esterno dal gioco delle forze gravitazionali dei due corpi maggiori. E lì sono rimasti dove noi li vediamo. Gli altri pianeti maggiori, da Giove in poi, sarebbero scaturiti da un anello più esterno.
NASCE LA LUNA - Le caratteristiche di Mercurio e Venere, precisa lo scienziato, dimostrano anche di essere stati vittime di impatti giganti. Ma di questo male ha sofferto anche la Terra e la simulazione di Hansen confermerebbe l’ipotesi che, proprio a causa di uno di questi scontri del nostro pianeta con un corpo celeste di rilevanti dimensioni, sia nata la Luna. L’impatto avrebbe sollevato una grande quantità di materia che poi si è coagulata nel nostro pallido satellite naturale.
Giovanni Caprara

Antartide: temperatura, +0, 5 gradi


Negli ultimi cinquant'anni secondo studio Usa

L'Antartide non e' al riparo dal riscaldamento globale: le temperature del continente sono salite di circa mezzo grado negli ultimi 50 anni.Le terre e i mari che circondano il Polo Sud si sono riscaldate agli stessi ritmi del resto del globo, sebbene la parte orientale dell'Antartide abbia subito un raffreddamento. E' la fotografia, riportata su Nature, delle temperature del continente polare antartico dal 1957 al 2006 secondo una analisi completa svolta dall'Universita' di Washington a Seattle.

giovedì 15 gennaio 2009

LA VIA LATTEA E' PIU' GRANDE E VELOCE - MA LA SUA FINE DIVENTA ANCHE PIU' VICINA


Nuovi dati sulla galassia di cui fa parte il nostro sistema solare. Che si scontrerà con Andromeda

MILANO - Per la nostra galassia Via Lattea ci sono due notizie: una buona e l’altra cattiva. La prima ci dice attraverso le indagini di Mark Reid dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, a Boston (Usa) che l’identikit della nostra isola stellare dove noi abitiamo alla periferia a circa 28 mila anni luce dal centro, è finalmente più preciso e credibile. La seconda, più amara, è che la sua fine e presumibilmente la fine del nostro sistema solare, sarà più traumatica e più vicina nel tempo, prima comunque del previsto.

DIMENSIONI - Ecco i dati presentati al meeting dell’American Astronomical Society a Long Beach in Florida. Attraverso la rete VLBI (Very Long Baseline Array) formata da dieci radiotelescopi distribuiti dalle Hawaii al New England, gli astronomi americani sono riusciti a stabilire che la rotazione della nostra galassia intorno al suo asse è più veloce di 160 mila chilometri orari rispetto al previsto. Quindi mentre prima era di 800 mila chilometri orari adesso è di 960 mila. Naturalmente questa è anche la velocità alla quale pure il nostro sistema solare, Terra compresa, gira intorno al centro galattico; giro che per essere completato richiede circa 200 milioni di anni.

La galassia di Andromeda

SCONTRO - Ma se la Via Lattea è più rapida vuol dire – spiega Mark Reid - che ha una massa più rilevante analoga, in sostanza, alla vicina galassia di Andromeda finora ritenuta la più massiccia della nostra zona celeste. Ora sembra che il record sia passato alla Via Lattea. E qui si arriva all’infelice conclusione. Già era previsto che tra alcuni miliardi di anni Via Lattea e Andromeda attratte dalla forza gravitazionale avrebbero finito per fondersi insieme più o meno gentilmente. Adesso con le masse che le due isole si ritrovano tutto finirà non solo in uno scontro presumibilmente catastrofico ma anche prima del tempo: si calcola fra circa 2-3 miliardi di anni, un tempo tutto sommato non così remoto come potrebbe sembrare. Il nostro Sole, ad esempio, dovrebbe rimanere acceso per un periodo ben più lungo giudicato intorno ai cinque miliardi di anni. Quindi lo scontro galattico dovrebbe avvenire ben prima.

FUGA NELLO SPAZIO - Comunque sia, riportando il discorso sulla Terra che con il sistema solare sarebbe drammaticamente coinvolta, la situazione sul nostro pianeta diventerà difficile per i suoi abitanti ancora prima (alcune centinaia di milioni di anni) di questi eventi cosmici ora precisati. E la causa sarà il movimento delle placche in cui è suddivisa la crosta terrestre e che si spostano in continuazione come i terremoti certificano. Le placche scivolando le une sotto le altre distruggeranno il volto del pianeta come lo conosciamo oggi travolgendo l’umanità e tutto ciò che di buono e di cattivo avrà realizzato fino a quel momento. Dunque la specie umana per sopravvivere avrà solo una via di salvezza, certo non facile. Ed è quella di imparare a vivere nello spazio, al di fuori del pianeta d’origine. Un destino inesorabile e triste secondo una visione terrestre, ma affascinante e stimolante se pensiamo che siamo esseri dell’universo, non destinati per forza a vivere in eterno nell’angolino cosmico dove siamo nati. Se alzassimo più spesso gli occhi al cielo forse capiremmo….
Giovanni Caprara