mercoledì 25 agosto 2010

Antonello Venditti e gli UFO!

Quante volte abbiamo pensato se le persone che sostengono di aver visto un UFO, sono squilibrati o mitomani. Questa volta però, chi sostiene di aver avuto un incontro ravvicinato, di fama e successo non ne ha più bisogno, perchè si tratta di Antonello Venditti.
Il cantautore romano, ha dichiarato in un'intervista al “corriere.it”: "Da bambino vidi un disco volante che lanciava manna. Ero a Roma, a Villa Paganini con la mamma. Quando arrivò il mistero di 10 metri di diametro. Appena sopra la testa sua e quella di sua madre, l’oggetto era incombente e di forma inquietante: «Un disco grande, avrà avuto un diametro di dieci metri. Nella parte inferiore c’erano tre appendici a forma di ventosa, mentre in alto, dove era visibile una cupoletta che assomigliava a un grande bitorzolo, si notava un oblò... L’oggetto si manifestò: dondolante, eppure stazionario nella posizione. Rimase lì a lungo e dopo un po’ liberò dei filamenti bianchi: parevano manna. Come andò via? Sparì all’improvviso. La mamma rimase impassibile e pure dopo non disse una parola. Anch’io stetti zitto, la sensazione era che tutto fosse anomalo e, al contempo, ... normale".
Un avvenimento che il cantante di sicuro non dimenticherà più.

Il primo sacco della Città Eterna


24 August 410: the date it all went wrong for Rome?

Tuesday marks the 1,600th anniversary of one of the turning points of European history - the first sack of Imperial Rome by an army of Visigoths, northern European barbarian tribesmen, led by a general called Alaric.

It was the first time in 800 years that Rome had been successfully invaded. The event had reverberations around the Mediterranean.

Jerome, an early Christian Church Father, in a letter to a friend from Bethlehem - where he happened to be living - wrote that he burst into tears upon hearing the news.

"My voice sticks in my throat, and, as I dictate, sobs choke me. The city which had taken the whole world was itself taken," he said.

Although Alaric was a Christian ransacking a Christian city, there was an ominous feeling that the world structure built by pagan Rome was disintegrating.

The Roman Empire survived for a few more decades, and later other armies sacked the city again, but this was the date which marked the beginning of the end of Rome's grandeur.

Centuries later, the city which had at the height of its power boasted a population of more than a million people, was reduced to a lawless, ruined village of no more than 30,000 residents.

Marching in unopposed

Pagans claimed that Christians had destroyed the greatest human achievement ever contrived.

And Christians themselves, who had boasted that they had saved whatever was good in ancient civilisation, lifting it to new heights, suffered a crisis of confidence.

Although the now-Christian Roman Empire was divided between an Emperor of the West, ruling with his court from the city of Ravenna in Northern Italy and a rival Emperor of the East, ruling from Constantinople, there was a feeling that there had been a breakdown at the centre of things, in fabled Rome.


Historians and archaeologists from Germany, Switzerland, Britain and the United States specialising in the decline and fall of the Roman Empire have decided to meet in Rome in October and November to pool their latest research about this first Sack of Rome.

One of the organisers of the conference is Philipp Von Rummel of the German Archaeological Centre in Rome.

I asked him if 24 August 410 might be considered the 9/11 of the ancient world.

"Probably even more so," he replied. "I don't know if people will still be talking about 9/11 in 2,000 years time, but the events of that August day still influence our contemporary view of history."

Who exactly were the Visigoths, the barbarians from the North who marched unopposed into Rome?

Mr Von Rummel says the latest research reveals a very different picture from that held as recently as 50 years ago.

"Today we know the group consisted of different people, it was mainly an army with a successful leader. People joined this group inside the Roman Empire. They sacked a lot of towns but they acted in different ways, they also were a sometime partner of the Romans," he said.

"The moment the Roman emperor did not pay any more they changed sides and sacked the town just to tell the emperor: 'You should pay us'."

Looting and pillaging

I went to look for evidence at the northern walls of Rome, still almost intact for long stretches after nearly two millennia.

There is a gap marking the site of the former Salarian Gate just across the road from a modern department store. Alaric's army took the Via Salaria - the so-called salt road - linking the city to the Adriatic Sea.

When the city gates were opened by slaves, Alaric's ragtag army rushed inside to loot and pillage. The sack lasted for only three days, after which Alaric withdrew and marched south to set sail for North Africa, an important and wealthy Roman province.

But Alaric never made it. His ships were destroyed in a storm and he died shortly afterwards.

Many Romans fled to North Africa for safety. There, in Hippo, an important coastal town in what is now Algeria, the local bishop, Saint Augustine, was inspired to write one of his seminal works, The City of God.

Augustine, just like Jerome, felt he had lost his bearings with news of the collapse of Rome. Once Rome had gone, what sense was to be made of the world?

Scoperto presunto nuovo Caravaggio


Forse un nuovo Caravaggio scoperto proprio durante le celebrazioni per il quarto centenario della morte dell'artista. Lo rivela l' Osservatore romano in apertura di prima pagina, annunciando studi in corso su un 'Martirio di san Lorenzo' ritrovato a Roma tra le proprieta' della Compagnia di Gesu'.

La certificazione ancora non c'é, ma i critici - riferisce il giornale vaticano - sono affascinati dall'opera che "sembra avere i crismi per un'attribuzione che, va detto, aspetta ancora la garanzia dell'ufficialità". "Di certo - aggiunge l'Osservatore - è un dipinto stilisticamente impeccabile, bellissimo: notevole è la luce che dal fondo scuro sferza e modella con bagliori improvvisi la superficie dei volumi". L'immagine, pubblicata in testa al giornale, ritrae un giovane uomo prono su una tavola avvolta dalle fiamme, la bocca aperta in un muto grido, la mano tesa in un gesto estremo. "Non si può fare a meno - scrive l'Osservatore Romano - di riandare col pensiero a opere come la Conversione di san Paolo, il Martirio di san Matteo o Giuditta e Oloferne". "Inutile, però - avverte il giornale - cadere nel facile tranello di un Caravaggio 'a tutti i costi'. Saranno ulteriori indagini diagnostiche e un circostanziato approfondimento documentario, stilistico e critico - avverte - a fornire le risposte".

Ansa 24 agosto

Nuove scoperte: Ginevra scopre nuovo sistema planetario

L'universita' di Ginevra ha scoperto un sistema planetario con almeno 5 pianeti in orbita intorno a una stella simile al nostro Sole.Gli scienziati hanno inoltre prove della presenza di 2 altri pianeti, uno dei quali avrebbe la massa piu' piccola fin qui trovata. Il team internazionale di astronomi ha usato lo spettrografo HARPS, aggiunto al telescopio da 3,6 m dell'Eso a La Silla (Cile), con cui ha seguito durante 6 anni la stella HD 10180, situata a 127 anni luce di distanza.
Ansa 24 agosto

Il mistero dei Rotoli di Qumran




I Rotoli del Mar Morto sono stati fatti a Qumran

Da quando sono stati trovati nelle 11 grotte di Qumran, mezzo secolo fa, i Rotoli del Mar Morto hanno riempito i dipartimenti di archeologia di punti interrogativi. In quale Paese del mondo sono stati scritti? E dove sono state lavorate le pergamene? A questa seconda domanda è riuscito a rispondere uno studio italiano dei Laboratori Nazionali del Sud (LNS) di Catania dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Con un acceleratore di particelle. La pergamena di pelle di cammello di cui sono fatti 900 documenti sarebbe stata prodotta proprio nel luogo in cui sono stati trovati, vicino alle rovine dell'antico insediamento di Khirbet Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto.

"I residui di bromo che abbiamo trovato nei campioni analizzati - spiega il fisico che ha condotto la ricerca, Giuseppe Pappalardo - sono compatibili con la composizione delle acque di quella zona, che contengono una quantità di bromo tre volte superiore a quella di qualunque altro mare. Si tratta di uno studio ancora in fase preliminare, ma ci sono buone probabilità che l'origine sia quella". La datazione si aggira fra il 200 a.C. e il 60-70 d.C., ma non è detto che i testi siano stati scritti nello stesso luogo in cui sono stati creati. L'analisi degli inchiostri verrà fatta dallo stesso team che ha condotto lo studio, ed è quindi probabile che i ricercatori italiani riescano, tra qualche anno, a svelare tutti i misteri che girano intorno a questo rompicapo dell'archeologia. 

Il team è riuscito nella scoperta grazie all'uso incrociato di un nuovo sistema di analisi, chiamato XPIXE e brevettato proprio dai LNS dell'INFN, e dell'acceleratore di particelle in funzione negli stessi laboratori. I documenti analizzati rappresentano, tra l'altro, i testi biblici più antichi mai conosciuti, ma ad essere stata studiata è stata solo una parte di tutta la documentazione, il Rotolo del Tempio, che non fa parte della narrazione biblica ma descrive la costruzione e la vita di un luogo sacro,spiegando come trasmettere la legge al popolo. 

La ricerca dei fisici dell'INFN si è svolta in collaborazione con i ricercatori del BAM-CNR (Bundesanstalt fiir Materialforschung) di Berlino: "La dottoressa Ira Rabin del BAM - spiega Pappalardo - ci ha contattato perché sapeva che eravamo gli unici ad avere tutta la strumentazione necessaria. Un'apparecchiatura portatile ci ha permesso di fare lo screening dei campioni, analizzando tutti i loro elementi chimici, quelli pesanti e quelli leggeri. Abbiamo analizzato i frammenti dei Rotoli del Tempio perché sapevamo che gli esami sarebbero stati più facili, erano campioni più puliti". 

La ricerca è stata realizzata su sette piccoli campioni di dimensione media (circa un centimetro quadrato) e i reperti provenivano dal Shrine of the Book of the Israel Museum e dalla collezione Ronald Reed della John Rylands University Library. Gli strumenti del laboratorio LANDIS dei Laboratori di Catania dell'INFN hanno permesso di effettuare le analisi senza danneggiare i frammenti e ottenendo subito risultati interessanti.

Queste pergamene, il supporto su cui si scriveva al tempo, richiedevano, infatti, una grande quantità di acqua per essere preparate. L'analisi delle concentrazioni di cromo e bromo nelle acque del Mar Morto è risultata compatibile con la percentuale di queste sostanze contenuta nei campioni, e il confronto è stato possibile utilizzando fasci di protoni da 1.3 MeV, prodotti dall'acceleratore di particelle Tandem dei LNS dell'INFN. 

I risultati sono stati presentati dal professor Pappalardo alla PIXE 2010 Conference di Surrey, in Gran Bretagna. Non resta ora che aspettare la seconda parte dello studio, quella che analizzerà la composizione degli inchiostri, per capire dove i testi sono stati scritti, e magari anche da chi. (Sara Ficocelli – www.repubblica.it)

Duro colpo al mercato ai falsari

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Reparto Operativo – Sezione Falsificazione e Arte Contemporanea

SEQUESTRATE IN TUTTA ITALIA OLTRE 500 OPERE FALSE DEI MAGGIORI ARTISTI CONTEMPORANEI

Oltre cinquecento, per un valore di circa sette milioni di euro, le opere false sequestrate dai Carabinieri della Sezione Falsificazione e Arte Contemporanea del Reparto Operativo TPC di Roma, su tutto il territorio nazionale, a casa di acquirenti in buona fede. I collezionisti, infatti, convinti di fare “un buon investimento”, avevano acquistato on-line dipinti, disegni, grafiche e cromolitografie dei maggiori artisti moderni e contemporanei come Matisse, Magritte, Prampolini, Burri, Fontana, De Chirico, Guttuso, Sironi, Rotella, Migneco, Capogrossi, Gentilini e Boccioni. Le indagini, nate dal controllo delle transazioni effettuate sui siti Internet più conosciuti e dal continuo confronto con gli archivi e gli storici dell’arte, hanno portato, al termine delle attività, alla denuncia a piede libero di dodici persone per falsificazione e commercializzazione di opere d’arte falsificate e al recupero, grazie alle tracce informatiche, di tutti i beni d’arte falsi posti in vendita dai singoli inserzionisti. Questo è il risultato delle attività investigative condotte nell’ultimo anno e mezzo e coordinate dalle Procure di Roma, Palermo e Siena che, in un caso, hanno portato l’Autorità Giudiziaria romana anche ad emettere un decreto di oscuramento delle aste pubbliche per la vendita di opere d’arte, qualora riconducibili a due precisi “nick-name” usati da uno degli indagati. In questo particolare caso, infatti, l’indagato usava il doppio nick-name per attribuirsi anche dei feedback positivi, così da accreditarsi al meglio nei confronti dei possibili acquirenti. Tra le opere poste sotto sequestro anche due dipinti antichi: un San Giovannino, falsamente attribuito a Guido Reni, posto in vendita a 300.000,00 euro, e un‘opera del celebre Teofilo Patini, commercializzata a 600.000,00 euro e proveniente da un furto in un’abitazione. I falsi, riprodotti secondo le tecniche e gli stili dei differenti autori, sono stati giudicati dagli esperti di buona qualità.