mercoledì 24 ottobre 2007

CORANO ALL'ASTA: OLTRE 1,5 MLN EURO




E' il piu' antico testo datato, completo e scritto in oro

(ANSA) - LONDRA, 24 OTT - Il piu' antico Corano datato e in edizione completa, scritto in oro nel 1203, e' stato venduto all'asta a Londra per 1.634.600 euro. William Robinson, direttore della sezione di arte islamica e delle vendite d'asta Christie's, ha sottolineato che la cifra ha stabilito un nuovo record mondiale per un Corano e anche un record mondiale d'asta per qualsiasi tipo di manoscritto islamico. La casa d'aste ha dichiarato che il volume sacro era stimato prima della vendita sui 358.500 euro.

martedì 23 ottobre 2007

PROCESSO AI TEMPLARI, IL VATICANO SVELA I DOCUMENTI SEGRETI



Settecento anni dopo, qualche sprazzo di verità in più sul mistero dei Templari, i cavalieri dell’ordine nato per difendere i luoghi santi di Gerusalemme e trasformatosi poi in una ricca e potente organizzazione sovranazionale accusata di seguire strani rituali. L’Archivio Segreto Vaticano sta infatti per pubblicare Processus contra Templarios, un volumeprezioso in edizione rigorosamente limitata a 799 esemplari, dove si potranno leggere le riproduzioni fedeli di antiche pergamene, una delle quali scoperta di recente. L’opera sarà presentata in Vaticano, nella sala vecchia del Sinodo, il prossimo 25ottobre alla presenza dell’Archivista bibliotecario di SantaromanaChiesa, l’arcivescovo Raffaele Farina (futuro cardinale), dal Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, il vescovo Sergio Pagano, e da altre personalità fra le quali il medievalista Franco Cardini e l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi.
Tra le novità più significative, la riproduzione del cosiddetto «monoscritto di Chinon», inedito scoperto nel settembre 2001 dalla studiosa Barbara Frale nell’Archivio vaticano: la pergamena era sfuggita fino a quel momento ai ricercatori a causa di un errore di archiviazione commesso nel Seicento. Il documento getta una nuova luce sulla fine dei Templari e attesta che il Papa di allora Clemente V, non li considerava eretici e aveva cercato in tutti i modi di salvarli dal re di Francia Filippo IV il Bello, vero ideatore della loro messa al bando e del loro annientamento.
«Tra le accuse che vennero rivolte ai Templari - spiega il professor Franco Cardini al Giornale - c’erano quelle di essere stati in qualche modo sedotti dall’islam e attirati dall’eresia catara. Due elementi che non potevano coesistere». Cardini, che parteciperà alla presentazione del volume vaticano, sta per pubblicare un libro intitolato La tradizione templare (Vallecchi Editore, pp. 176, 14 euro), che ricostruisce l’intera parabola dell’ordine cavalleresco arrivando fino alle fantasiose e fumettistiche ricostruzioni del Codice Da Vinci di Dan Brown. «Gli avvocati del re di Francia - continua il professore - non avevano in fondo bisogno di costruire un coerente edificio accusatorio: quel che interessava loro era che fosse efficace e credibile al livello di opinione pubblica. Le accuse erano un segnale per il Papa: il sovrano voleva che l’ordine fosse soppresso e poco importava la verifica delle prove». Un’altra delle accuse riguardava il cerimoniale segreto previsto per l’affiliazione: prevedeva che il cavaliere rinnegasse Cristo e sputasse sulla croce. L’atto,a prima vista sconcertante, poteva avere una sua logica, perché il neofita veniva in questo modo sottoposto alle possibili angherie che avrebbe subito se fosse finito prigioniero dei musulmani in Terrasanta. Cardini non esclude che vi potessero essere «inquinamenti ereticali» nei Templari, ma tende a pensare che si trattasse di «cerimonie scherzose, di carattere quasi goliardico», più simili a pesanti episodi dinonnismo cheaculti esoterici.

Clemente V, che viveva con la sua corte ad Avignone, capì che il destino dei Templari era segnato dalla volontà di Filippo il Bello e finì per sciogliere d’autorità l’ordine in modo da non farlo condannare, pur non assolvendolo per non compromettere i rapporti tra la Santa Sede e la Francia. Il nuovo manoscritto, scoperto dalla dottoressa Frale presso il fondo di Castel Sant’Angelo dell’Archivio Segreto Vaticano, contiene proprio l’assoluzione concessa per autorità del Papa a Jacques de Molay e ai maggiori dignitari del Tempio fatti rinchiudere dal re nelle prigioni del castello di Chinon. Lì si recò una speciale commissione, composta dai cardinali plenipotenziari Bérenger Frédol, Etienne de Suisy e Landolfo Brancacci, per condurre un’inchiesta. Il 20 agosto 1308 l’accusa da eresia venne derubricata a quella di apostasia: lo sputare sulla croce veniva infatti considerata una forma di auto-scomunica. Il Papa era dunque ben convinto che i Templari non fossero eretici e non avessero aderito a dottrine sbagliate. Ma pur assolvendoli, Clemente V non riuscì a salvare loro la vita: de Molay e il suo vice Geoffroy de Charny, saranno arsi vivi sul rogo per volontà di re Filippo.
Tutte le storie riguardanti l’adorazione del Baphomet (immagine dell’androgino alato con testa di caprone sormontato da un pentacolo, la stella a cinque punte) e i rituali esoterici che rappresentano i Templari come una setta iniziatica direttamente collegata con la moderna massoneria non sono invece altro che leggende ottocentesche che hanno avuto una straordinaria diffusione. Anche la connessione tra l’antico ordine cavallersco e i miti sulla custodia del santo Graal è, secondo Cardini, «del tutto arbitraria e insostenibile sotto il profilo storico ». Il libro esclusivo e prezioso che il Vaticano si appresta a editare, come quello - più accessibile - del professor Cardini, sono pubblicazioni serie, utili a chi vuol conoscere la storia. Per le «patacche», ci si puòrivolgere a Dan Brown e alla lunga schiera dei suoi anticattolici predecessori.

di Andrea Tornielli - giovedì 04 ottobre 2007, 10:02

EGITTO: GIORNALISTA DEVE PAGARE 1000 CAMMELLI


Per ottenere il perdono dovra' esporre 12 stendardi sui tetti di altrettanti notabili

Il consiglio della tribù al Tarabin condanna cronista a versare l'equivalente del valore degli animali, circa 350mila euro
IL CAIRO (EGITTO) - Le cause civili esistono anche in Occidente. Ma in Egitto c'è una differenza: il prezzo di una condanna si paga ancora, come una volta, prendendo come valore di riferimento il cammello. Così nel Sinai egiziano, per essere stati offesi attraverso un articolo, il consiglio della tribù al Tarabin «condanna un giornalista a pagare l’equivalente del valore di mille cammelli». Il panarabo al Sharq al Awsat riferisce che i saggi dei Tarabin si sono detti disposti al perdono «A patto che, in segno di scuse, la tribù al Bayyadiya, a cui appartiene il giornalista, esponga 12 stendardi sui tetti delle case di altrettanti notabili».

MULTA - A dare la notizia è il quotidiano panarabo edito a Londra, al Sharq al Awsat che riferisce della «sorpresa» del giornalista del quotidiano d’opposizione egiziano al Ahrar, Amer Sulaiman della «multa inflittagli dalla sentenza del Consiglio Giuridico delle Tribù del Sinai». Interpellato dal quotidiano arabo, Sulaiman non ha esitato a «registrare le proprie scuse per i problemi e le polemiche sollevate dalla pubblicazione dell’articolo scritto da me senza alcun intento di offesa». La sentenza, in realtà prevede il pagamento della somma di 2,7 milioni di sterline egiziane (pari a circa 350mila euro), ma è stato il quotidiano arabo ad equiparare la somma al valore di mercato di cammelli nel Paese arabo. Per sospendere la multa, la tribù offesa , oltre alle scuse della tribù d’appartenenza del giornalista, chiede «la pubblicazione delle stesse su tre quotidiani nazionali».

UN PAPA RE DEL MALE: POLEMICA A MADRID


In un video un pontefice del 2046 schiavo di ogni tentazione. Gli organizzatori: era vietato ai minori
MADRID – S’intitola “The Evil Empire”, l’Impero del Male, ed è stata esposta fino a pochi giorni in plaza Soledad Torres Acosta, a Madrid, fa l’opera di video-animazione V.M.18 dell’artista italiano Federico Solmi, che ora ha sollevato scandalo e polemiche nella capitale spagnola. La rassegna, dedicata ai “Nuovi Creativi”, è arrivata quest’anno alla settima edizione ed è presieduta, a titolo onorario, dal sindaco Alberto Ruiz-Gallardon, che però fa sapere di non essere stato messo al corrente del contenuto un po’ hard e molto dissacrante del video che mostra un Papa, ipotetico successore dell’attuale al soglio di Pietro, nel 2046, che non resiste al richiamo del sesso virtuale, e che in Vaticano si dedica ad attività difficilmente confessabili anche per i comuni mortali.

NON ACCESSIBILE - L’opera, illustrata nel catalogo come la rappresentazione di un pontefice giovane e “malvagio che invia eserciti e cala su Hollywood”, vorrebbe descrivere “un personaggio nato dalla combinazione di Barman, Superman e il Papa”, ma coinvolge ora gli organizzatori in una tardiva discussione sulla sua censura: “Il video – replicano i promotori della mostra – non era comunque accessibile ai più giovani. Un viglante, sulla porta, ha impedito l’accesso ai minorenni”. Il coordinatore del Festival, Armando Unsaìn, ha ammesso in un’intervista che il soggetto poteva risultare offensivo, ma soltanto per una minoranza di ipersensibili: “Siamo in una società democratica – ha commentato -. E del resto neppure la Chiesa ha sempre avuto comportamenti che la mettessero al riparo da ogni critica”.


NESSUNA INTERFERENZA - Gli assessorati alla cultura del Comune e della Provincia, patrocinatori della mostra, si sono difesi sostenendo che non interferiscono mai con le scelte di chi dirige l’allestimento e la sovvenzione concessa prescinde, di solito, dal controllo dei contenuti. Nell’introduzione al catalogo, il sindaco Ruiz-Gallardon parla della rassegna come di “un punto di riferimento per l’arte più avanguardista e alternativa, aperta alla partecipazione di creativi internazionali”. Federico Solmi, 34 anni, bolognese di nascita, ha ora la cittadinanza americana e vive a New York. Ha già partecipato a video festival e a esposizioni di arte contemporanea nel nuovo e nel vecchio continente: “Non mi considero assolutamente un cronista dei nostri giorni – scrive nel suo sito personale -, ma al contrario, sfrutto gli eventi contemporanei per disinformare e confondere lo spettatore, con l’unico obiettivo di ricreare e amplificare nelle mie installazioni quella sensazione di disorientamento caratteristica del periodo storico che stiamo attraversando”. Basterà ad assolverlo?
Elisabetta Rosaspina

TUTANKHAMON MORI' ANDANDO A CACCIA




Svelato il mistero del faraone-fanciullo

La maschera funeraria di TutankhamonLONDRA

- Nessuna congiura di palazzo, né oscura malattia che ne aveva colpito la salute cagionevole. A uccidere Tutankhamon, il faraone-fanciullo che regnò in Egitto oltre tremila anni fa, fu una brutta caduta dal cocchio durante una battuta di caccia nel deserto. Sembra così risolto il mistero che ha affascinato generazioni di scienziati ed archeologi, che hanno speculato per anni sull'improvvisa scomparsa del sovrano della XVIII dinastia a soli 19 anni. Fin dalla scoperta della tomba, intatta con il suo tesoro - uno dei ritrovamenti più spettacolari della storia dell'archeologia - ad opera di Howard Carter, nel 1922, si è cercato di capire che cosa avesse causato la morte di "Tut" in così giovane età. Una radiografia della mummia condotta nel 1968 aveva rivelato un rigonfiamento alla base del cranio, suggerendo che il faraone fosse stato ucciso da un colpo alla testa. Ma studi più recenti, con una Tac, hanno individuato una brutta frattura alla gamba sopra al ginocchio, che potrebbe aver portato ad un avvelenamento del sangue letale. Ora nuove prove indicano che la frattura sarebbe stata procurata durante una battuta di caccia sul cocchio.

Ne è convinto anche uno degli studiosi egiziani più famosi di Tutankhamon, che illustra la sua tesi in un nuovo documentario che andrà in onda questa settimana in Gran Bretagna, riporta oggi l'Independent, proprio alla vigilia dell'apertura di una mostra a Londra che esporrà le suppellettili trovate nella sua tomba, la " KV62", prima esibizione sul tema da 35 anni a questa parte. "Non fu ucciso, come molti pensano. Ebbe un incidente mentre cacciava nel deserto. Cadendo dal cocchio si procurò la frattura alla gamba sinistra: sono convinto che sia morto per questo" dice lo studioso, Zahi Hawass, segretario generale del Consiglio Supremo delle antichità egiziano. La scoperta demolisce l'immagine finora diffusa del giovane sovrano, appassionato protettore delle arti e restauratore del culto di Amon: quella di un ragazzo debole, tenuto al riparo da ogni tipo di rischio e fatica fisica. Nuove analisi sui cocchi ritrovati nella tomba del faraone hanno rivelato che il loro uso non era solo ornamentale: erano infatti consumati in più punti, e sicuramente erano stati usati. Fra gli arredi funerari sono stati anche ritrovati abiti speciali, fatti apposta per correre sul cocchio: corsetti rinforzati all'altezza degli organi addominali, per evitare danni da scossoni in velocità. L'ultima prova viene dalla decorazione floreale che ornava il collo di Tutankhamon: fiordalisi e biancospini freschi, da cui si può dedurre il periodo in cui il sovrano morì. Poiché i fiori furono raccolti tra la metà di marzo e la metà d'aprile, e il processo di mummificazione durò almeno 70 giorni, questo significa che Tutankhamon probabilmente morì tra dicembre e gennaio, nel pieno della stagione della caccia.

giovedì 4 ottobre 2007

AUSILIARIO DEL TRAFFICO STRESSATO BRUCIA MULTE


PALERMO,3 OTT-Stressato dalle continue liti un ausiliario del traffico di Palermo, ha sfogato la sua ira bruciando divisa e taccuino con i verbali gia' fatti. Cosi', l'ennesima giornata storta tra discussioni con gli automobilisti e con la moglie, si e' conclusa con una denuncia della polizia per distruzione di atti pubblici e danneggiamento di beni aziendali. L'uomo ha anche rischiato di incendiare il suo appartamento. In fumo venti contravvenzioni: una buona notizia per altrettanti automobilisti.

SCOPERTO IL PIANETA HD 17156B


Si trova nella costellazione di Cassiopea
(ANSA)-UDINE, 4 OTT - Scoperto un pianeta a 255 anni luce dalla Terra: si chiama HD 17156b, e' esterno al Sistema solare e dista dalla Terra 255 anni luce. La notizia e' stata divulgata dall'astronomo Mauro Barbieri, che lavora presso Laboratorio di astrofisica di Marsiglia. Il pianeta si trova nella costellazione Cassiopea. La scoperta e' avvenuta nell'ambito della missione spaziale CoRoT e il merito va soprattutto a un gruppo di ricercatori italiani.

VERSO SVOLTA IN CACCIA BIG BANG



Scienziato, in 5- 7 anni scoperte che sorprenderanno il mondo
(ANSA) - WASHINGTON, 2 OTT - I prossimi 5-7 anni porteranno 'scoperte che sorprenderanno il mondo' nello studio sulla nascita dell'universo, per il cosmologo Lange. Il fisico del California Institute of Technology, a Washington ha tracciato una panoramica dei progetti scientifici in corso per ricostruire le fasi immediatamente successive al Big Bang. Lange e de Bernardis, de La Sapienza di Roma, hanno raccontato gli studi portati avanti insieme nel campo dell'astronomia che sono valsi loro nel 2006 il Premio Balzan.