giovedì 22 gennaio 2009

PIANETI SEPARATI ALLA NASCITA


I quattro corpi celesti interni nati da un anello di materia più vicino al Sole. Poi hanno agito le forze gravitazionali

Da sinistra: Mercurio, Venere, Terra e Marte (da Nasa)Mercurio e Marte separati alla nascita?

Questa la conclusione a cui è giunta la simulazione di Brad Hansen dell’Università di California a Los Angeles presentata al meeting di Long Beach (California) dell’American Astronomical Society. Il tutto parte da un esame della fotografia dei quattro pianeti in fila, Mercurio, Venere, Terra e Marte, come ruotano intorno al Sole. Tutti i corpi planetari si formano da un anello di materia distribuito intorno alla stella.
I DUE GRANDI - «La simulazione realizzata – spiega Hansen – dimostra che due pianeti maggiori di un anello di materia più vicino all’astro si sono creati agli estremi, cioè nel bordo interno e l’altro nel bordo esterno». Questi sarebbero rappresentati da Venere e la Terra. Di mezzo c’era però altro materiale dal quale presero forma Mercurio e Marte, entrambi poi scacciati all’esterno dal gioco delle forze gravitazionali dei due corpi maggiori. E lì sono rimasti dove noi li vediamo. Gli altri pianeti maggiori, da Giove in poi, sarebbero scaturiti da un anello più esterno.
NASCE LA LUNA - Le caratteristiche di Mercurio e Venere, precisa lo scienziato, dimostrano anche di essere stati vittime di impatti giganti. Ma di questo male ha sofferto anche la Terra e la simulazione di Hansen confermerebbe l’ipotesi che, proprio a causa di uno di questi scontri del nostro pianeta con un corpo celeste di rilevanti dimensioni, sia nata la Luna. L’impatto avrebbe sollevato una grande quantità di materia che poi si è coagulata nel nostro pallido satellite naturale.
Giovanni Caprara