lunedì 26 maggio 2008

IL PIU' ANTICO BUSTO DI CESARE- RISALE AL 46 A.C.




Ritrovati nelle acque del Rodano reperti storici tra cui una scultura dedicata al dittatore romano

(Ap)ARLES (FRANCIA) – Nel Rodano i francesi ci pescano solitamente trote e lucci, ma quando a immergersi nelle acque sono gli archeologi subacquei, anziché gli ami, la pesca può essere miracolosa. Un team del Dipartimento subacqueo di ricerche archeologiche ha infatti riportato alla luce vicino al capoluogo provenzale un vero e proprio tesoro, di cui fanno la parte del leone un busto in marmo a grandezza naturale di Cesare e una statua di Nettuno.

CESARE VECCHIO - Christine Abanel, ministro della Cultura francese, non usa mezzi termini nel descrivere l'importanza della scoperta: «Alcuni reperti sono unici nel loro genere, come il busto di Cesare, che crediamo sia la sua più antica raffigurazione». Il busto è stato infatti datato dai ricercatori e risale al 46 avanti Cristo, anno in cui Arles divenne una colonia con la migrazione delle legioni usate nella campagna di Gallia. Rappresenta un Cesare attempato, con le rughe a solcare il già allora celebre viso, e anche questa è una particolarità degna di nota. Il 46 a.C. fu un anno particolare non solo per Arles ma anche per Cesare che, appena nominato dittatore per dieci anni, stava ultimando il testo del De bello civili mentre Cleopatra si trasferiva a Roma.

PROSSIMA ESTATE - Gli archeologi stanno ora studiando il busto per cercare di capire come sia finito in fondo al Rodano insieme a reperti di altre epoche storiche, come la statua di Nettuno che risale alla prima decade del primo secolo dopo Cristo e altri oggetti del periodo ellenico. E per capirne di più si immergeranno nuovamente nelle acque fluviali che toccano Arles nei prossimi mesi.

I messaggi al neutrino degli alieni




Mega-detector potrebbero rivelarne l'origine extra-terrestre

Gli alieni potrebbero comunicare con noi non attraverso i fotoni ma tramite le piccolissime particelle


WASHINGTON – Decenni spesi a sondare le profondità dell'universo con telescopi super tecnologici nel tentativo di captare segnali radio a testimonianza dell'esistenza di forme di vita intelligenti diverse dalla nostra. Finora, di fatto, senza successo. Così, adesso, un dubbio assale il mondo della scienza: e se gli extra terrestri stessero cercando di comunicare con noi in un altro modo, che nulla ha a che vedere con i fotoni e l'elettromagnetismo?

ATTRAVERSO LA MATERIA – Come riferisce Physics World, i ricercatori statunitensi sono convinti che valga la pena di cambiare strategia e prendere in considerazioni altre possibilità, a cominciare da quella che gli alieni ci stiano inviando dei segnali tramite neutrini, ovvero particelle elementari senza carica elettrica e dalla massa estremamente piccola, che interagiscono con la materia circostante solo raramente, riuscendo quindi ad attraversarla indisturbati. A sostenere questa teoria sono il professor John Learned e i suoi colleghi della University of Hawaii, convinti che una forma di vita extra terrestre avanzata potrebbe di fatto sfruttare tali particelle per l'invio di messaggi attraverso la Via Lattea. Messaggi che potremmo captare grazie a un mega-detector di neutrini.

I NUOVI TELESCOPI – Uno strumento del genere non è certo di facile realizzazione, ma gli scienziati ritengono che la nuova generazione di rivelatori come il telescopio IceCube, attualmente in costruzione al Polo Sud, permetteranno di intercettare la comunicazione interstellare che viaggia sui neutrini. «Dobbiamo continuare a cercare" ha dichiarato Learned, fiducioso che - un domani - saremo abbastanza evoluti da riuscire ad ascoltare i messaggi di civiltà più progredite della nostra».

Marte ha strutture simili a Terra



Prime immagini dalla sonda Phoenix: fenditure poligonali
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Strutture poligonali sul suolo del Polo Nord di Marte: sono fra le prima immagini inviate a terra dalla sonda americana Phoenix. La sonda si e' posata sul pianeta la notte scorsa in una zona priva di grandi rocce e ghiaccio. Le prime immagini mostrano distese piatte e ciottoli, con note fenditure poligonali. Strutture simili sono sulla Terra nelle zone artiche, e sono un indice della presenza di terreno ghiacciato ed estremamente compatto, il permafrost.