martedì 23 ottobre 2007

UN PAPA RE DEL MALE: POLEMICA A MADRID


In un video un pontefice del 2046 schiavo di ogni tentazione. Gli organizzatori: era vietato ai minori
MADRID – S’intitola “The Evil Empire”, l’Impero del Male, ed è stata esposta fino a pochi giorni in plaza Soledad Torres Acosta, a Madrid, fa l’opera di video-animazione V.M.18 dell’artista italiano Federico Solmi, che ora ha sollevato scandalo e polemiche nella capitale spagnola. La rassegna, dedicata ai “Nuovi Creativi”, è arrivata quest’anno alla settima edizione ed è presieduta, a titolo onorario, dal sindaco Alberto Ruiz-Gallardon, che però fa sapere di non essere stato messo al corrente del contenuto un po’ hard e molto dissacrante del video che mostra un Papa, ipotetico successore dell’attuale al soglio di Pietro, nel 2046, che non resiste al richiamo del sesso virtuale, e che in Vaticano si dedica ad attività difficilmente confessabili anche per i comuni mortali.

NON ACCESSIBILE - L’opera, illustrata nel catalogo come la rappresentazione di un pontefice giovane e “malvagio che invia eserciti e cala su Hollywood”, vorrebbe descrivere “un personaggio nato dalla combinazione di Barman, Superman e il Papa”, ma coinvolge ora gli organizzatori in una tardiva discussione sulla sua censura: “Il video – replicano i promotori della mostra – non era comunque accessibile ai più giovani. Un viglante, sulla porta, ha impedito l’accesso ai minorenni”. Il coordinatore del Festival, Armando Unsaìn, ha ammesso in un’intervista che il soggetto poteva risultare offensivo, ma soltanto per una minoranza di ipersensibili: “Siamo in una società democratica – ha commentato -. E del resto neppure la Chiesa ha sempre avuto comportamenti che la mettessero al riparo da ogni critica”.


NESSUNA INTERFERENZA - Gli assessorati alla cultura del Comune e della Provincia, patrocinatori della mostra, si sono difesi sostenendo che non interferiscono mai con le scelte di chi dirige l’allestimento e la sovvenzione concessa prescinde, di solito, dal controllo dei contenuti. Nell’introduzione al catalogo, il sindaco Ruiz-Gallardon parla della rassegna come di “un punto di riferimento per l’arte più avanguardista e alternativa, aperta alla partecipazione di creativi internazionali”. Federico Solmi, 34 anni, bolognese di nascita, ha ora la cittadinanza americana e vive a New York. Ha già partecipato a video festival e a esposizioni di arte contemporanea nel nuovo e nel vecchio continente: “Non mi considero assolutamente un cronista dei nostri giorni – scrive nel suo sito personale -, ma al contrario, sfrutto gli eventi contemporanei per disinformare e confondere lo spettatore, con l’unico obiettivo di ricreare e amplificare nelle mie installazioni quella sensazione di disorientamento caratteristica del periodo storico che stiamo attraversando”. Basterà ad assolverlo?
Elisabetta Rosaspina