mercoledì 21 ottobre 2009

Tombe egizie di Luxor costruite su zone frattura


Mostrano crepe e segni di molteplici allagamenti

ROMA - Le tombe egizie della Valle dei Re poggiano su un terreno fragile: almeno 30 delle 63 tombe di Luxor sono infatti state costruite in corrispondenza di zone di frattura e cominciano ad accusarne le conseguenze, mostrando crepe e segni di molteplici allagamenti che minacciano di cancellare pitture e rivestimenti interni. E' tutto documentato nella ricerca presentata nel convegno della Società americana di geologia in corso negli Stati Uniti, a Portland (Oregon).
La ricerca, coordinata dal geologo Richard Parizek, è stata condotta nell'università americana della Pennsylvania. Le tombe considerate fra i tesori archeologici più preziosi del mondo sembrano pagare oggi le conseguenze di scelte errate fatte in passato, dagli stessi costruttori. Questi ultimi potrebbero avere individuato intenzionalmente i siti perché in corrispondenza di essi il terreno era meno resistente, e di conseguenza edificare era più facile, osserva Katarin Parizek, che è fra gli autori della ricerca. Le mappa geologiche elaborate dagli esperti mostrano che nella roccia sulla quale poggiano le tombe c'é un'alta concentrazione di fratture, le cui dimensioni sono comprese fra 30 centimetri e 2,5 metri e che tutte insieme formano una rete che si estende per almeno un chilometro e mezzo. Attraverso di esse l'acqua si infiltra molto facilmente, provocando allagamenti.
"Abbiamo le prove di almeno sette allagamenti avvenuti in quattro tombe", ha detto Parizek. I geologi hanno già messo quanto hanno scoperto a disposizione degli archeologi perché mettano in atto strategie per proteggere le tombe da ulteriori allagamenti. Le stesse mappe geologiche stanno anche aiutando gli archeologi a scoprire nuove tombe: a guidarli sono proprio le zone di frattura, confermando che i siti scelti per costruire le tombe erano quelli con la roccia più cedevole.