lunedì 26 maggio 2008

I messaggi al neutrino degli alieni




Mega-detector potrebbero rivelarne l'origine extra-terrestre

Gli alieni potrebbero comunicare con noi non attraverso i fotoni ma tramite le piccolissime particelle


WASHINGTON – Decenni spesi a sondare le profondità dell'universo con telescopi super tecnologici nel tentativo di captare segnali radio a testimonianza dell'esistenza di forme di vita intelligenti diverse dalla nostra. Finora, di fatto, senza successo. Così, adesso, un dubbio assale il mondo della scienza: e se gli extra terrestri stessero cercando di comunicare con noi in un altro modo, che nulla ha a che vedere con i fotoni e l'elettromagnetismo?

ATTRAVERSO LA MATERIA – Come riferisce Physics World, i ricercatori statunitensi sono convinti che valga la pena di cambiare strategia e prendere in considerazioni altre possibilità, a cominciare da quella che gli alieni ci stiano inviando dei segnali tramite neutrini, ovvero particelle elementari senza carica elettrica e dalla massa estremamente piccola, che interagiscono con la materia circostante solo raramente, riuscendo quindi ad attraversarla indisturbati. A sostenere questa teoria sono il professor John Learned e i suoi colleghi della University of Hawaii, convinti che una forma di vita extra terrestre avanzata potrebbe di fatto sfruttare tali particelle per l'invio di messaggi attraverso la Via Lattea. Messaggi che potremmo captare grazie a un mega-detector di neutrini.

I NUOVI TELESCOPI – Uno strumento del genere non è certo di facile realizzazione, ma gli scienziati ritengono che la nuova generazione di rivelatori come il telescopio IceCube, attualmente in costruzione al Polo Sud, permetteranno di intercettare la comunicazione interstellare che viaggia sui neutrini. «Dobbiamo continuare a cercare" ha dichiarato Learned, fiducioso che - un domani - saremo abbastanza evoluti da riuscire ad ascoltare i messaggi di civiltà più progredite della nostra».