mercoledì 11 marzo 2015

FROSINONE: SCOPERTA UNA TOMBA VOLSCA DURANTE LA STESURA DELLA FIBRA OTTICA

Il loculo contiene uno scheletro di 2.500 anni fa e arredi funerari, vasi di ceramica e di bronzo, oggetti di ferro

FROSINONE - Le moderne tecnologie s’imbattono nella storia e riportano a galla antiche testimonianze. Erano impegnati a installare cavi per la fibra ottica quando da uno scavo, profondo soltanto poco più di un metro, è emersa una tomba volsca. A Frosinone spuntano nuovi tesori. La scoperta è avvenuta in piazzale De Matthaeis, nel cuore della parte bassa del capoluogo ciociaro.


Resti umani e vasi
Durante i lavori, di fronte al Grattacielo, all’incrocio tra viale Roma e via Mària. è venuto alla luce un loculo (sarebbe la cinquantesima scoperta del genere nella zona) con resti umani, arredi funerari, vasi di ceramica e di bronzo, oggetti di ferro, tutto di età preromana. Lo scheletro del volsco, vissuto 2500 anni fa, è in cattivo stato di conservazione. I reperti, dopo l’intervento della Soprintendenza ai Beni archeologici del Lazio con il funzionario Alessandro Betori, sono stati «impacchettati» e trasferiti al Museo comunale, che resta in attesa di essere ampliato. La nuova scoperta testimonia lo straordinario patrimonio archeologico del capoluogo ciociaro che ora in tanti chiedono di difendere e valorizzare.

Sorprese infinite
Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, assicura l’impegno dell’amministrazione comunale per arrivare, quanto prima, al restauro dei reperti rinvenuti. «Tutta l’area da Piazzale De Matthaeis allo stadio Matusa – dice Ottaviani – è di grandissimo pregio archeologico. Il problema, adesso, è di mettere a sistema tale straordinario patrimonio storico per riportarlo il più possibile alla luce e farne motivo di richiamo per la città. In questo senso – continua - penso anche a una convenzione con qualche università per portare avanti, insieme alla Soprintendenza, le attività di studio e di ricerca».

L’anfiteatro «sepolto»
Per il primo cittadino «se nella zona di De Matthaeis si continua a scavare – conclude – di sicuro emergono altri eccezionali reperti». Più difficile, se non impossibile, sarà invece valorizzare nella stessa area, in viale Roma, l’anfiteatro romano risalente alla fine del primo secolo dopo Cristo. L’antica struttura, capace di contenere fino a duemila spettatori, oggi si trova, infatti,sotto il garage di un palazzo costruito negli anni Sessanta. La storia sepolta dal cemento.


di Antonio Mariozzi (Corriere.it)