Il
loculo contiene uno scheletro di 2.500 anni fa e arredi funerari, vasi di
ceramica e di bronzo, oggetti di ferro
FROSINONE
- Le moderne tecnologie s’imbattono nella storia e riportano a galla antiche
testimonianze. Erano impegnati a installare cavi per la fibra ottica quando da
uno scavo, profondo soltanto poco più di un metro, è emersa una tomba volsca. A
Frosinone spuntano nuovi tesori. La scoperta è avvenuta in piazzale De
Matthaeis, nel cuore della parte bassa del capoluogo ciociaro.
Resti
umani e vasi
Durante
i lavori, di fronte al Grattacielo, all’incrocio tra viale Roma e via Mària. è
venuto alla luce un loculo (sarebbe la cinquantesima scoperta del genere nella
zona) con resti umani, arredi funerari, vasi di ceramica e di bronzo, oggetti
di ferro, tutto di età preromana. Lo scheletro del volsco, vissuto 2500 anni
fa, è in cattivo stato di conservazione. I reperti, dopo l’intervento della
Soprintendenza ai Beni archeologici del Lazio con il funzionario Alessandro
Betori, sono stati «impacchettati» e trasferiti al Museo comunale, che resta in
attesa di essere ampliato. La nuova scoperta testimonia lo straordinario
patrimonio archeologico del capoluogo ciociaro che ora in tanti chiedono di
difendere e valorizzare.
Sorprese
infinite
Il
sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, assicura l’impegno dell’amministrazione
comunale per arrivare, quanto prima, al restauro dei reperti rinvenuti. «Tutta
l’area da Piazzale De Matthaeis allo stadio Matusa – dice Ottaviani – è di
grandissimo pregio archeologico. Il problema, adesso, è di mettere a sistema
tale straordinario patrimonio storico per riportarlo il più possibile alla luce
e farne motivo di richiamo per la città. In questo senso – continua - penso
anche a una convenzione con qualche università per portare avanti, insieme alla
Soprintendenza, le attività di studio e di ricerca».
L’anfiteatro
«sepolto»
Per
il primo cittadino «se nella zona di De Matthaeis si continua a scavare –
conclude – di sicuro emergono altri eccezionali reperti». Più difficile, se non
impossibile, sarà invece valorizzare nella stessa area, in viale Roma,
l’anfiteatro romano risalente alla fine del primo secolo dopo Cristo. L’antica
struttura, capace di contenere fino a duemila spettatori, oggi si trova,
infatti,sotto il garage di un palazzo costruito negli anni Sessanta. La storia
sepolta dal cemento.
di Antonio
Mariozzi (Corriere.it)