mercoledì 25 luglio 2007

DALLA GRAN BRETAGNA: ''QUI GIACE...''



LONDRA - In Gran Bretagna è stato lanciato un concorso alla ricerca degli epitaffi "più sorprendenti, enigmatici o bizzarri" e alla rivista patrocinatrice, BBC History Magazine, ne è subito arrivata una valanga di buffi, curiosi o da brivido. In un'iscrizione sepolcrale nelle isole Shetlands si piange ad esempio il "pacifico, tranquillo e in ogni apparenza buon cristiano" Donald Robertson, morto nel 1785 a 63 anni: "La sua deplorevole morte è stata provocata dalla stupidità di Laurence Tulloch di Clothister che gli ha venduto nitrato al posto dei sali di Epsom e l'ha così ucciso nello spazio di cinque ore". In un cimitero vicino a Barnsley nel South Yorkshire giacciono invece i resti mortali di Robert Millthrop, che nel settembre 1826 ad appena 19 anni "perse la vita gettandosi involontariamente addosso questa pietra mentre prestava servizio per James Reywood o Ardsley che l'hanno eretta in sua memoria".
Un epitaffio in stile puro 'memento mori' è stato segnalato per il concorso a Wilstead nel Bedfordshire: "Ti vedo mentre mi passi vicino. Anch'io ero come tu sei ora. E così come a me, anche a te toccherà. Perciò preparati a seguirmi". Il concorso è stato lanciato dall'Archivio Nazionale delle Iscrizioni Commemorative ad uno scopo ben preciso: impedire che gli epitaffi delle tombe più antiche spariscano nel nulla senza nemmeno essere state inventariate e registrate. Una minaccia concreta, se si pensa che in Gran Bretagna vengono distrutte per una ragione o per l'altra circa venticinquemila tombe all'anno.
Un celebre libro americano di poesia, 'L'Antologia di Spoon River' di Edgar Lee Masters, dove 244 defunti si raccontano, ha già mostrato il fascino profondo degli epitaffi ma in Gran Bretagna si insiste adesso sulla loro importanza storica. "Quegli epitaffi - spiega al quotidiano 'Daily Telegraph' Richard Stuart, direttore del National Archive of Memorial Inscriptions - contengono informazioni esclusive, non trovabili da nessun'altra parte prima del 1840. La gente ci metteva un mucchio di impegno a pensare che cosa voleva mettere esattamente sulla pietra tombale. Erano le loro ultime parole sulla Terra e volevano che suonassero giuste".
Secondo i calcoli di Stuart ci sono in Inghilterra almeno otto milioni di pietre tombali e soltanto due milioni sono state inventariate e ne sono stati registrati i testi. Dave Musgrgove, direttore di 'Bbc History Magazine', ha deciso di supportare il concorso nella convinzione che le iscrizioni tombali sono preziose per lo studio della storia locale, per la ricostruzione degli alberi genealogici e per il recupero di interessantissimi frammenti di vita umana passata. In quanto a umorismo sarà però difficile trovare per il concorso un epitaffio all'altezza di quello del comico gallese Spike Milligan: "Ve lo avevo detto che ero malato". Mentre imbattibile in stringatezza sembra l'iscrizione sepolcrale della poetessa americana Emily Dickinson: 'Called Back', richiamata.